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    sabato 26 ottobre 2013

    EasyAndroid intervista Francesco Giartosio CEO di GlussUP...

    La tecnologia è sempre in continua evoluzione e l'ultima diavoleria tecnologica riguarda gli smartglasses, occhiali che ci permettono di avere tutto sempre sotto controllo potendo leggere notifiche, mail e messaggi soltanto alzando gli occhi. Gli Smartglasses più famosi sono sicuramente quelli di Google (Google Glass) ma l'alternativa più convincente è quella di GlassUP, società tutta Italiana che promette davvero bene.
    Il prodotto dovrebbe arrivare a giugno prossimo ed è già preordinabile dal sito del produttore a 299€ (contro i 600 circa che si devono spendere per acquistare i google glass). La principale differenza rispetto al prodotto della società di Mountain View, oltre ovviamente al prezzo, è sicuramente il fatto che i messaggi, le mappe e tutto il resto sono sempre davanti agli occhi, grazie all' adozione di un piccolo proiettore, senza dover quindi alzare gli occhi in alto a destra (come si fa con i google glass).

    Proprio perché il progetto sembra molto valido mi sono messo alla ricerca e sono riuscito ad intervistare solo per voi cari utenti il CEO della società Italiana (GlassUP). Vi lasciò quindi all' intervista completa.

    Ciao Francesco, ci vuoi  parlare un po' di te e di qual è  il tuo ruolo in glass up?
    Io sono un appassionato di interazione uomo-macchina e di singolarità.  Cioè mi piace pensare a come essere più efficiente per esempio nel modo in cui scrivo i messaggini (Swype), e penso che tra qualche anno arriveremo a navigare in internet con la mente.  Cerco delle idee che siano realizzabili e vendibili, qualcosa che serva o che piaccia alla gente. 
    Io non so far nulla, perciò il mio ruolo è quello dell'ideatore, del cliente interno, cerco di definire il prodotto da realizzare.  E poi cerco le persone che mi possono aiutare a realizzarlo, e da questo punto di vista credo di poter dire di aver messo su un team di tutto rispetto per GlassUp.

    Come e quando è nato il progetto glass up?
    In spiaggia a Riccione ...  Stavo appunto meditando sui passi intermedi realizzabili in attesa di arrivare alla telepatia, e mi sono messo a studiare un paio di progetti.  Uno era il controllo del cursore con l'eye-tracking, per evitare di spostare ogni volta la mano sul mouse.  L'ho poi abbandonato, a causa del successo di GlassUp, e di recente ho scoperto che Tobii ci si è messa, e sarà presto sul mercato. 
    L'altro era appunto GlassUp.  Volevo vedere i messaggi in arrivo senza dover ogni volta tirar fuori il telefonino, ed ho identificato questa modalità degli occhiali (si potrebbe invece fare la stessa cosa con un auricolare bluetooth, per esempio, e sarebbe molto più semplice, ma non mi convinceva).  Così ho cercato in internet un esperto che mi potesse aiutare, e quasi tutti mi hanno ignorato o mandato a quel paese, tranne Gianluigi Tregnaghi che è diventato il mio socio nel progetto.

    Abbiamo saputo della diatriba con Google ce ne vuoi parlare un po'?
    Un bel giorno mi arriva una telefonata, e mi dicono di essere l'ufficio legale di Google ...  Io ero preoccupato, ma i membri più giovani del team erano esaltati, all'idea che Google ci chiamasse.  Hanno chiesto che cambiassimo nome, dicendo che GlassUp era troppo simile a Google Glass, era concorrenza sleale.  Se non lo avessimo fatto, si sarebbero opposti alla nostra domanda di registrazione del marchio (loro avevano registrato il loro prima).  Io ho risposto che certo, i nomi erano molto simili, ma il motivo era che si trattava di occhiali in entrambi i casi, e non vedevo come altro avremmo potuto chiamare i nostri occhiali. 
    Così loro hanno fatto opposizione al nostro marchio, e a gennaio l'ufficio marchi e brevetti italiano (la nostra domanda iniziale era solo italiana) dovrà decidere chi ha ragione.  Ma intanto ci hanno fatto un grosso favore, la notizia della contesa con Google (che abbiamo fatto trapelare ad arte) ci ha portato molta visibilità, e centomila dollari su IndieGoGo.

    A che stadio è lo sviluppo dei vostri occhiali, quando usciranno e a che prezzo?
    Stiamo ancora lavorando al prototipo, purtroppo i tempi sono molto lunghi.  Abbiamo imparato sulla nostra pelle che realizzare un hardware è enormemente più lungo e costoso di un software.  Inoltre nel nostro caso dobbiamo anche inventare la tecnologia, provare e riprovare diversi materiali, forme, matematiche, processi ...  Non è come realizzare un nuovo tagliaunghie, è come inventare la radio.  E' un lavoro da pazzi, il vantaggio è che se ci riusciamo sarà poi più difficile per gli altri copiarci.
    Prevediamo di uscire sul mercato l'estate prossima a € 299 al pubblico nella versione base, ma come puoi immaginare è una stima molto aleatoria, direi piuttosto un obiettivo, dal momento che non sappiamo nemmeno come saranno fatti.

    Perché  gli utenti dovrebbero scegliere il vostro  prodotto e non quello di Google?
    E' come la differenza, andando in automobile, tra vedere un'immagine sul parabrezza (GlassUp) o vederla nello specchietto retrovisore (Google).  Noi pensiamo che la differenza sia essenziale, anche se si tratta solo di spostare lo sguardo di un pochino.  Una differenza indiretta, ma che si sta rivelando importante, è che i nostri occhiali semberanno quasi degli occhiali normali.

    Quanto i glass up potranno  cambiare la vita ad un utente secondo te?
    E' difficile dirlo, potrebbe essere una cosa in più o una rivoluzione.  Probabilmente i primi utenti saranno gli sportivi, come i velisti che hanno le mani molto impegnate, i ciclisti che non vogliono fermarsi ogni volta per guardare la mappa, i jogger che oggi usano la Nike app, i golfisti che vogliono vedere i dati del colpo senza perdere di vista la palla.  Quindi un uso solo momentaneo e focalizzato.  Ma già alcuni segnali lasciano pensare che potrebbero avere un effetto molto più permanente.

    Nell' attesa di poterli provare con mano e darti qualche parere più  approfondito ti ringrazio della disponibilità e ti saluto.

    Emanuel Lombardi

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